
Si è rivolta al nostro Team la figlia di una donna, deceduta a seguito di perforazione intestinale tardivamente trattata, chiedendo supporto per ottenere il giusto risarcimento per sé e per gli altri familiari della vittima (marito, madre della vittima e sorella della vittima).
Il caso vedeva la paziente afferire al pronto soccorso dell’Ospedale, lamentando algie addominali ingravescenti.
In particolare, la diagnosi all’ingresso riportava “comparsa di dolore addominale improvviso, da questa mattina ai quadranti addominali di dx, associato a nausea. Non febbre, non disuria”. Venivano disposti i necessari esami ematochimici e strumentali e, in particolare, una eco addome e, successivamente, una TAC che attestavano (la eco addome) e confermavano (la TAC) la presenza di una di falda di liquido libero endoaddominale che portava a porre diagnosi di perforazione bassa di diverticolo del sigma.
Nonostante la chiara indicazione ed i segni certi di perforazione, la paziente non veniva inviata nel reparto di chirurgia, ma tenuta in pronto soccorso in attesa di eventuale ricovero. Veniva impostata terapia di rimpiazzo volemico, con soluzione fisiologica, farmaci antidolorifici, antibiotici e antiemetici.
Dopo alcune ore di attesa compariva iperpiressia e, in seguito, si evidenziava ipotensione (pressione 70/40), grave acidosi metabolica, con episodio di desaturazione, segni di peritonite senza che, tuttavia, venisse intrapresa alcuna soluzione.
Trascorse quasi venti ore dall’ingresso e almeno quindici ore dalla diagnosi certa di perforazione avvenuta con la TAC eseguita, la paziente veniva, finalmente, sottoposta ad intervento di resezione del sigma, lavaggio peritoneale e laparostomia.
Tuttavia la paziente versava ormai in stato di gravissimo shock settico, foriero di una letale MOF (insufficienza multiorgano) irreversibile che la condusse a morte.
La diverticolite perforata del colon è una complicanza potenzialmente letale di una condizione assai frequente: la malattia diverticolare del colon, che, spesso, fino al momento in cui avviene la perforazione, permane asintomatica. Tuttavia ove correttamente diagnosticata e trattata chirurgicamente presenta altissime percentuali di sopravvivenza.
Un trattamento chirurgico adeguato della perforazione diverticolare limita la mortalità al 5-19% dei casi, diversamente, un mancato o tardivo trattamento è responsabile di una mortalità elevatissima, che diventa inevitabile in caso di peritonite fecale diffusa, conseguente a perforazione libera.
Nel caso di cui si discute, si trattava di diverticolite complicata da perforazione libera condizionante una peritonite diffusa in cui l’intervento chirurgico in emergenza era da ritenersi assolutamente imperativo. Esso doveva essere eseguito nel minor tempo possibile, una volta posta la diagnosi (con la TAC) ed in ampio anticipo rispetto alle correlate conseguenze sistemiche della sepsi che ebbe poi a compromettere irrimediabilmente la vita della paziente.
Purtroppo, l’attendismo colposo dei medici ha determinato il decesso della paziente, con conseguente danno da perdita del rapporto parentale per i suoi famigliari (figlia, madre, marito e sorella) risarciti grazie al nostro Team, in conformità alle Tabelle del Tribunale di Milano (si rimanda ai nostri approfondimenti in tema di risarcimento dei danni da perdita e lesione del rapporto parentale).
Se Voi o un Vostro caro è stato vittima di un evento come quello qui descritto, potete contattare la nostra struttura ed avviare gratuitamente l’analisi legale e medico legale del Vostro caso, oltre che specialistica e lottare con noi al Vostro fianco, per ottenere il giusto risarcimento del danno subito.