Danno per parto ritardato dai Medici: Risarcimento dovuto se…

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Il danno per parto ritardato può essere risarcito anche ricorrendo a presunzioni di causalità.

Il tribunale di Palermo con la sentenza n. 3612 del 5 luglio 2017 ha condannato la Struttura ospedaliera al Risarcimento di 1.915.000 euro come Risarcimento per il danno subito, più all’incirca 1.300 euro al mese come rendita vitalizia a favore del bambino che ha subito il danno più 300.000 euro al padre più 300.000 euro alla madre.

Il Caso Concreto:

I genitori di un bambino nato da parto cesareo, hanno richiesto ed ottenuto un Risarcimento per i danni subiti dal figlio durante il parto.

Il bambino ha subito un’asfissia prenatale che ha causato i seguenti danni permanenti:

  • Encefalopatia
  • Epilessia 
  • Paralisi.
I medici non si sono accorti dei problemi del feto e hanno ritardato il parto.

Sulla cartella clinica stilata dai medici non c’era nessuna traccia né delle condizioni del feto né dei controlli effettuati sulla madre. Il Tribunale ha reputato queste mancanze molto gravi ed ha accolto la richiesta di risarcimento.

La consulenza medica infatti ha confermato la compatibilità tra i danni subiti da feto con una sofferenza preparto.

Solitamente è il danneggiato che deve provare il nesso tra il danno subito e la condotta dei medici. In questo caso però la prova è data dal fatto che non c’è certezza che i danni subiti dal feto siano di causa naturale ma appare più probabile siano dovuti alla condotta dei medici.

Se fossero intervenuti infatti avrebbero potuto evitare i danni.

In questo caso è invece onere del medico dimostrare la correttezza della sua condotta. (Cass. 11780/2016)

Le informazioni incomplete della cartella clinica,

infatti, non hanno permesso di comprendere se ci fossero delle problematiche antecedenti della mamma o del feto.

Inoltre la mancata compilazione della cartella clinica non può mai costituire una prova a sfavore del danneggiato. (Cass. 6209/2016). Anzi proprio la mancanza di queste informazioni permette al danneggiato di ricorrere a presunzioni del nesso di causa tra i danni subiti e la condotta dei medici.

Alla luce dei fatti e dei documenti a disposizione, il Tribunale, ha concesso il Risarcimento in quanto i medici non hanno documentato un corretto e periodico monitoraggio che avrebbe potuto far individuare le problematiche del feto, e di anticipare il parto.

SCARICA LA SENTENZA INTEGRALE:

sentenza n. 3612 del 5 luglio 2017

numero verde

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